Gibellina

Gibellina

Gibellina

Gibellina, dall'arabo Gebel (monte,altura), si sviluppò nel medioevo come villaggio agricolo attorno al castello edificato nel XIV secolo da Manfredi Chiaramonte.
Fu distrutta completamente dal terremoto del 1968.
La ricostruzione di Gibellina Nuova, a 18 Km di distanza dal precedente insediamento, ha permesso di tracciare un innovativo percorso artistico che gli ha conferito un aspetto urbanistico moderno.

La nuova Gibellina è diventata un museo a cielo aperto ricco di opere d’arte e di cultura.
Molti artisti contemporanei, tra cui Arnaldo Pomodoro, Consagra e Isgrò, hanno contribuito a dare questo nuovo aspetto alla città in rovina.

Si accede al paese attraverso una grande porta di ferro, la "Stella del Belice", realizzata da Consagra, e poi si è trasportati in un ambiente quasi virtuale, di cui fanno parte il Sistema delle Piazze, la Chiesa, opere d'arte in ogni angolo della strada, il rifacimento del Palazzo di Lorenzo e del Baglio delle Case di Stefano.

Alberto Burri ha ideato il Cretto, uno scenario artificiale che si trova ai ruderi di Gibellina vecchia, le cui le macerie sono state compattate e si trovano sotto uno strato di cemento imbiancato a calce dello spessore di un metro e mezzo circa, creando con questa opera unica, trincee sinuose, che riproducono  le vie e gli incroci della vecchia città.
Ogni anno vi vengono rappresentate le Orestiadi di Gibellina.